Basta a giocare alla guerra Un Grido di Dolore: Fermatevi!
Giu 23rd, 2025 | Di cciotola | Categoria: PoliticaBasta a giocare alla guerra
Un Grido di Dolore: Fermatevi!
C’è una verità semplice, quasi disarmante, che i bambini ci insegnano quando giocano. Quando un gruppo di bambini gioca alla guerra, fingendo di essere soldati o combattenti, basta che uno si graffi, che una piccola ferita interrompa la finzione, per farli smettere. Il gioco si ferma. Subentra la cura, l’attenzione, la compassione. È così che funziona l’umanità allo stato puro: la sofferenza dell’altro interrompe la violenza. E allora perché gli adulti non si fermano?
Perché in questa guerra – come in tutte le guerre, ma ora con una crudezza insopportabile – si continua ad uccidere, a bombardare, a ferire bambini?
Non un graffio, non una sbucciatura al ginocchio, ma ferite profonde, laceranti, definitive. Bambini mutilati, orfani, sepolti sotto le macerie, trasformati da ciò che hanno visto.
E ancora, si continua.
È questa la vigliaccheria più grande: ignorare il dolore dell’innocente.
Non c’è onore, non c’è ragione, non c’è giustificazione che tenga quando un bambino muore. Davanti a quel corpo piccolo, freddo, immobile, tutto dovrebbe fermarsi. E invece no. Si va avanti. Come se nulla fosse.
Ma noi lo sentiamo. E non lo sopportiamo più.
Non serve scomodare i grandi nomi della storia – non serve tirare in ballo Vittorio Emanuele II o altri padri della patria – per riconoscere che oggi si alza un grido. Un grido che non viene da un popolo o da una nazione, ma dall’umanità intera. Un grido che dice: “Basta!”
Un grido che sale dalle scuole distrutte, dai letti d’ospedale improvvisati, dalle madri che tengono in braccio figli senza più respiro.
Un grido che attraversa il Mediterraneo, che corre nei corridoi delle diplomazie, che rimbomba nelle stanze silenziose delle grandi potenze.
Lo sentite o no?
Chi non sente quel grido, chi non trema nel vedere un bambino piangere accanto al corpo della madre, ha smesso di essere umano.
Non siamo fatti per sopportare questa violenza. Non possiamo convivere con essa come se fosse normale. Non possiamo – e non dobbiamo – accettare questo dolore.
La guerra è l’invenzione più assurda dell’uomo, ma l’assassinio dei bambini è il suo punto più basso, il tradimento definitivo della vita.
Fermatevi.
Non lo chiediamo, lo imploriamo.
Fermatevi come farebbe un bambino, che capisce la misura del dolore e si arresta.
Fermatevi perché siamo tutti parte dello stesso corpo, e quando una parte soffre, l’intero essere si contorce.
Non vogliamo più vedere morti.
Non vogliamo più sentire dolore.
Vogliamo vivere, e far vivere. In pace. Perché la pace non è un’utopia: è un diritto, è un dovere, è il primo respiro di ogni essere umano.
E oggi, insieme, dobbiamo alzare quel grido. Farlo sentire. E non smettere, finché il rumore delle bombe non sarà solo un brutto ricordo.
Claudio Ciotola